Scheda dalla città

Ultima modifica 31 agosto 2018

La presenza dell’uomo sul territorio savese, sin dall’età preistorica, è attestata da ritrovamenti che fanno supporre lo sviluppo di insediamenti neolitici.

Alcuni reperti di sepolture (vasi e ciotole) d’epoca Magno-Greca sono stati rinvenuti nel centro urbano, mentre il ritrovamento di un cospicuo numero di monete del IV sec. a.C. supporta la presenza di un insediamento tarantino in agro di Sava.

Anche a Sava i Basiliani segnarono la loro presenza costruendo luoghi di culto, come la cappella di San Nicola e di Sant’Elia, di cui  non rimane traccia. La prima menzione scritta, nella quale compare il “CasalisSavae” facente parte del Principato di Taranto, si trova in un documento del 1417 della Regina di Napoli Giovanna II D’Angiò-Durazzo. I baroni Prato furono feudatari di Sava, con i suffeudi di Aliano e Pasano, dal 1520 al 1630. Si deve a questa famiglia la costruzione del castello in tufo locale che, alla fine del XVI sec., prese il posto di una antica masseria. Questo stato di cose favorì un notevole sviluppo dell’abitato con la cessione a canone di suoli edificabili, che durò dal 1767 al 1806, periodo in cui Sava fu terra Regia, dipendente direttamente dal Re.

Oggi Sava conta più di 16.000 abitanti con una superficie pari a 44,57 km². Il Comune fa parte dell'Associazione Città del Vino dal 1994.

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